Il posto dell’uomo


La condizione “antiumana”

Colonialismo. Sfruttamento dei beni di altri popoli mediante occupazione del territorio, governi fantoccio, proprietà delle imprese.

Guerra. Distruggere la vita. E’ il peggiore flagello perché è opera dell’uomo. La guerra non risolve nessun problema e aggrava quelli esistenti.

Dogmatismo. Pretesa di possedere la verità assoluta. La verità non esiste in pacchetti da vendere o comperare in nessun negozio. Nessuno possiede la ricetta della verità. In nome del dogmatismo fu bruciato Arnaldo da Brescia e condannato Galileo. Il dogmatismo è oscurantista.

Ingiustizia. Rifiutare l’uguaglianza degli uomini. Applicare le leggi in modo più favorevole per alcuni, specialmente se potenti, e più sfavorevole per altri, specialmente se deboli e poveri. Non vi sono cittadini “più uguali” degli altri.

Intolleranza. Non accettare, condannare, opinioni e costumi, idee, forme di governo, diverse dalle nostre. Presuntuosa ignoranza: va bene solo quello che facciamo noi; non abbiamo nulla da imparare dagli altri.

Ignoranza. Ignorante può essere anche il laureato che non vede oltre il suo naso. Conoscere tutti i tipi di auto e non conoscere le cose essenziali, quelle veramente importanti. Non sapere il senso dei fatti. Rinuncia a spiegarsi il perché di ciò che accade. I potenti amano l’ignoranza del popolo.

La condizione “umana”

Indipendenza. Ogni popolo deve essere libero e padrone dei suoi beni, senza dipendere né politicamente né economicamente da altri paesi.

Rispetto per la vita. Nessun uomo ha il diritto di togliere la vita ad altri. La vita è unica. Dev’essere soprattutto ripsettata negli esseri più poveri e indifesi. Anche nei vegetali e animali, il cui senso non conosciamo nemmeno.

Libertà di pensiero. Avere la mente libera da ogni pregiudizio. L’uomo è perennemente alla ricerca di conoscere. Nessuna conoscenza è definitiva. Gandhi ha detto: “Io sono un umile cercatore della verità”. La scienza esige un atteggiamento sempre critico. La libertà di pensiero produce accrescimento di sapere per tutti.

Giustizia. Affermare e praticare l’uguaglianza di tutti gli uomini e di tutti i popoli. Applicare le leggi in modo eguale per tutti. Il bracciante è un cittadino che ha diritti civili uguali a quelli del capo dello Stato. Se è povero e debole va aiutato di più di chi sa sbrigarsi da solo.

Tolleranza. Rispettare idee, forme di governo, costumi diversi dai nostri. Cercare di capire perché sono diversi. Può darsi che abbiamo da imparare qualcosa.

Conoscenza. Desiderio di capire il senso delle cose, dei fatti. Ogni essere umnao anche se non ha studiiato, può capire l’essenziale. Con la sua ragione ogni uomo può orientarsi, scegliere, decidere. Non credere a nessuno: riflettere sempre su ciò che viene detto o stampato.

da MARIO LUSSIGNOLI, Il posto dell’uomo, Fondazione Trebeschi 2001 (pagg. 129-130)